martedì 21 agosto 2012

Eid in famiglia

L'Eid per gli arabi è un po' come il Natale da noi e i Pakistani lo passano in famiglia. Così, in qualche modo abbiamo fatto anche noi, visto che la serata del 19 lo abbiamo passato con la cara Simona e con i ragazzi del Cesvi, e mi piace citarli tutti: Pietro, Giacomo, Lorena D'Aiala Valva, Simone e Nicola.
Lasciate spendere due parole per il Cesvi, perchè è una realtà tutta italiana che val la pena ricordare, soprattutto da quando abbiamo attaccato il loro adesivo sul nostro pick up!
Cesvi e' una fondazione bergamasca impegnata in Pakistan dal 2005 inizialmente nel supporto alle vittime del terremoto nel Kashmire; l'impegno e' cresciuto enormemente nel 2010 e 2011 con una serie di interventi di emergenza per le vittime delle alluvioni che hanno devastato il Punjab ed il Sindh lasciando senza casa e risorse oltre 25 milioni di persone di cui gran parte bambini sotto i quindici anni di eta'.
con il coinvolgimento diretto delle comunita' locali cesvi ha lavorato per migliorare le condizioni di vita di quasi 50.000 famiglie ricostruendo le loro case, reintegrando parte dei beni che avevano perduto nelle alluvioni e partecipando alla riattivazione delle attivita produttrici di reddito specialmente nel settore agricolo. cio' e' stato possibile grazie ai contributi di donatori internazionali come l'agenzia dell'Unione Europea per la protezione civile (ECHO), alle Nazioni Unite, al Governo Italiano ed a un gran numero di donatori privati tra cui la Fondazione CARIVERONA grazie a cui 4.000 famiglie di Shangla, una delle aree piu' colpite dalle alluvioni, sono tornate ad un livello di vita normale.


Ma il lavoro di cesvi e' stato anche sviluppo e nella regione del Karakorum con un finanziamento interamente italiano ed in partnership con le organizzazioni italiane Ev-K2-CNR e UCODEP e' stato possibile implementare con successo un progetto di tre anni per la costruzione di infrastrutture di supporto al turismo sostenibile legato alle spedizioni nelle aree del Central Karakorum National Park, formazione di guide e portatori di alta quota, capacitazione dei comitati di base dei villaggi e produzione di materiale divulgativo sul Parco, per incoraggiare un settore che a causa delle difficili condizioni di sicurezza del paese negli ultimi anni ha vissuto una crisi che si ripercuote negativamente sulla vita degli abitanti della provincia del Gilgit Baltistan che sul turismo basano gran parte dellaloro sopravvivenza.
Il Pakistan è un paese paesaggisticamente stupendo, la diversità tra nord è sud è fatta di scenari sempre diversi e stimolanti e la monumentalità delle sue montagne lo rendo "irraggiungibile" quanto a fasciano.
I Pakistani, la gente comune che incontri per strada, sono persone deliziose, di rara disponibilità. E' un vero peccato che si sia costruito negli anni un'immagine così deleteria.
Fortunatamente ci sono persone come Pietro ed i suoi colleghi che il Pakistan lo amano e in qualche modo cercano di metterci una pezza.

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