sabato 11 agosto 2012

8-9 agosto: la Cina#☠@!☭✠!


8 agosto, mattina. Frontiera del Kasakistan. Sembra di stare in guerra: filo spinato, militari dappertutto, bunker. Ciò nonostante riusciamo a fare dei buoni scatti tra le persone in attesa. Vediamo anche una cosa che ci ha decisamente stupiti: dei pullman dormitorio dove le persone si stipavano in piena promiscuità, sembravano dei sottomarini da fuori bordo. Due file di lettini, una sopra l'altra, con abiti, lenzuola, scarpe dappertutto. 

Riusciamo a salirci e la cosa stupisce parecchio, dopo una settimana di Kazakistan ci aspettavamo la solita diffidenza ed il divieto a fotografare. Su questo pullman cinese va diversamente. E' il primo segnale che le cose stanno cambiando, la vera Asia è dietro l'angolo.

La frontiera in uscita, a parte inutili e sciocche lungaggini, non è un problema. Tutti fiduciosi ci siamo spostati alla frontiera d'ingresso con la Cina. Lì ci aspettava Spring, la nostra guida.
"Con il suo aiuto, per quanto lunga, questa frontiera sarà una passeggia". Questo è quello che abbiamo pensato tutti. Mai supposizione fu più sbagliata…
I controlli doganali sono stati inflessibili, solo per un pelo siamo riusciti a non scaricare per intero il pick-up. Ciò nonostante siamo dovuti entrare nella gigantesca hall per il controllo passaporto con almeno due borsoni a testa. Sembrava di stare in un aeroporto. Altro che l'incompetenza e la fanforonaggine russa al confine con la Latvia.
Aneddoto divertente: ad uno dei controlli l'impiegata, con fare convinto, dopo aver controllato la fotografia, mi consegna il passaporto di Paolo, a sottolineare come ai loro occhi siamo tutti uguali…
Mentre il grosso del gruppo proseguiva a piedi, Giuliano e Villiam si sono spostati nella parte esterna per il controllo dei veicoli. Primo step la disinfestazione, secondo, il passaggio dell'intero veicolo sotto uno scanner gigante. 

Usciti dalla dogana siamo andati alla motorizzazione civile per fare una cosa tipo il collaudo. Purtroppo qui sono iniziati gli intoppi, intoppi che non sarebbero finiti presto.
Cos'è successo? la Toyota di Villiam non frena abbastanza perché troppo pesante, secondo i loro parametri. A quel punto l'abbiamo scaricata di tutto il peso possibile e siamo tornati a fare il controllo. Niente: "Dovete tornare domani mattina e riprovare!". "Ho capito che riproviamo, ma la macchina è la stessa, cosa cambia?". Fortunatamente con noi c'è Spring che ci guarda dritto negli occhi e ci dice: "domani passa". A quel punto non restava che ritirasi in albergo, anche se poco fiduciosi.
L'indomani, come da Spring aveva profetizza, la Toyota è uscita vincitrice dagli infernali macchinari di quella dannata officina ultra moderna. Come mai? non si sa...
Bene, ci siamo detti, il grosso è fatto! 
La verità invece è stata ben altra. le pratiche per la consegna di patenti e targhe cinesi (una trovata che non esiste in altra parte del mondo) ci è costa ben 8 ore! un'attesa snervante ed inutile.

Ad assisterci in questa epopea c'era appunto la guida. Averla avuta con non noi non è stata ne fortuna ne una scelta ben ponderata, ma un obbligo: in Cina senza guida non puoi entrare con una tua automobile. Questa è solo una delle tante rigidità che abbiamo incominciato ad incontrare. In questo caso però per noi è una fortuna: SRING è una ragazza davvero in gamba, un sorriso immancabile ed una determinazione pari solo alla sua disponibilità.
Pensate che, per evitarci problemi con la reception dell'hotel, ha anticipato di tasca sua il conto ! che mitica.
Albergo per altro tutto da ridere. Si, perché in Cina ci sono due tipi di albergo, quelli che possono ospitare i turisti e quelli destinati solo ai locali. Noi ovviamente siamo finiti in uno di quelli destinati solo ai locali. Così abbiamo pernottato senza essere registrati e  ci hanno pure chiesto, per cortesia, di non fermarci a chiacchierare davanti all'albergo! 
Al momento dell'uscita ci aspettava, come di prassi, il controllo della camera per il frigobar. 
Questi invece fanno anche il controllo delle lenzuola e degli asciugamani.  
Dovevate vedere la signora alla reception, dire che era contrariata è dire poco! Si è messa a sventolare gli asciugamani per poi indicare con le dita ogni singola macchia: Giuliano ne aveva usato uno per togliere la polvere dalle ciabatte ed io avevo lasciato una piccola macchia di sangue passando l'asciugamano su una piccola abrasione. Stavo per svenire dalle risate. Alle fine abbiamo dovuto pagare un sovrapprezzo! che spettacolo!

La Cina fortunatamente non è solo burocrazie e convivenza con un regime pesante, è anche tanto altro, come la stradina con il mercato dove siamo andati la prima sera o la meravigliosa strada che abbiamo percorso al tramonto nel nostro primo spostamento costeggiando Sayram Lake lungo la via della seta.
Ma per raccontarvi di queste cose è meglio lasciare spazio alle immagini.














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