lunedì 6 agosto 2012

6 agosto - Balqash/Almaty

Oggi doveva essere una tappa relativamente pesante, per una distanza tutto sommato ragionevole (650km).
Si è rivelata invece una delle tratte più impegnative del viaggio. Per almeno 400km la strada si è rivelata una pletora di buche, implacabili e spietate ci hanno fatto rimbalzare sui sedili dello Steed senza sosta, tanto da rendere impossibile anche soltanto dormire.
La steppa kazaca, per quanto possa risultare affascinante, dopo quasi 2000 km diventa spietatamente noiosa. Il sole di oggi poi, con i suoi continui riverberi, ci schiacciava sull'asfalto senza pietà.
Villiam e Patty, appassionati di deserto come sono, erano intenzionati ad avventurarsi in una tratta fuori strada, ma quello che era segnato come deserto, in realtà era la brulla steppa, un fondo non certo stimolante per degli estimatori delle sabbie sahariane. Così hanno rinunciato e si sono adattati all'asfalto deformato che porta in capitale.

Almaty è la prima vera città asiatica che abbiamo incontrato sulla nostra strada, ne porta tutti i segni, dal sovrappopolamento alle caotiche insegne al neon.

Ma quello che caratterizza più di tutto questa città è il fatto di essere pedemontana: a sud è inerpicata sulle prime pendenze della catena montuosa del Tien Shan. Le sue vette, che con il monte Khan Tengri superano i 7000mt, sono stata una novità inaspettata per il team in generale ma per il Gnaro in particolare, che ha percorso gli ultimi 100km con lo stesso spirito con cui i salmoni risalgono i fiumi: un ritorno alle origini, la montagna.





2 commenti:

  1. Dove siete finiti, problemi di connessione?
    Buon proseguimento comunque.
    Guido.

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  2. rimaniamo sempre a bocca aperta di fronte alle vostre avventure...
    ma anche un pò invidiosi..... vilma

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